Cosa sono e che obiettivo hanno i fondi di private equity nel calcio?
Nel mondo del calcio italiano, ma anche – più in generale – in quello europeo, si sente sempre più parlare di fondi di private equity. C’è chi punta all’acquisizione di alcune società e chi invece punta ancora più in grande, investendo sul futuro di una stessa Lega, come è successo in Spagna e come, più volte, si è discusso in Serie A. Ma se sei arrivato in questo articolo, probabilmente ti stai domandando cosa sono questi fondi di private equity e quale è il loro obiettivo nel mondo del calcio.
Cosa vuol dire private equity
Partiamo dal significato della parola private equity.
Si tratta di una forma di investimento di medio-lungo termine verso società, aziende e imprese che non sono quotate in borsa ma con un ottimo potenziale di crescita, e che permetta quindi agli investitori di poterci guadagnare sul lungo termine con la cessione delle quote della società, dopo averla portata ai massimi livelli possibili.
Insomma, per dirla in parole più semplici: è un investimento a lungo termine e come ogni investimento si cerca di riportare a casa il capitale investito e un guadagno. In questo caso però l’investitore è parte attiva del suo possibile guadagno: non dipende da terze persone ma dalla capacità di far crescere un’azienda, una società o un’impresa.
Qual è l’obiettivo dei Fondi di private equity nel calcio e in Italia?
La Serie A, e il calcio italiano in generale, viene visto come una competizione con enormi margini di miglioramento. Basti pensare che riesce a rimanere tra i più competitivi in Europa nonostante la situazione economica non esaltante, che costringe le dirigenze a sessioni di calciomercato fantasiosi, un sistema calcistico fermo ancora agli anni ’90 e una situazione legata alle strutture lontana anni luce da alcune grandi realtà calcistiche in Europa e nel mondo.
Per questa serie di fattori i club italiani, in questo momento, vengono visti come asset importanti su cui investire a medio/lungo termine. Recentemente il Fondo Elliott si è ritrovato in mano il Milan (per la mancata restituzione del debito di Yonghong Li) e nel giro di pochi anni ha riorganizzato la società, abbassando le spese e le perdite e rivendendolo a peso d’oro ad un altro Fondo di private equity.
La speranza dei fondi di private equity in Italia è che si possa dar vita finalmente ad una nuova riforma che possa rilanciare la Serie A, ma anche tutte le divisioni inferiori, portando maggiori introiti dalla vendita del diritti televisivi. Se a questo aggiungiamo anche la possibilità di costruire nuovi impianti (qui la speranza è che vengano diminuiti i paletti legati alla burocrazia) che possano generare incassi maggiori non solo nei giorni della partita, ma durante tutto l’anno, è chiaro che un investimento a medio/lungo termine su un club di Serie A potrebbe portare ad un guadagno importante da parte del fondo in caso di cessione tra 5-10-15 anni.