Cosa è il Paracadute della Serie A? Le cifre e perché esiste
Quante volte ti sarà capitato di leggere frasi del tipo: “Quel presidente farà di tutto per retrocedere in Serie B per prendersi il paracadute della Serie A”. Nel finale di campionato di ogni stagione leggere sui social e nei commenti dei vari portali calcistici frasi di questo genere è all’ordine del giorno. In realtà è una frase senza senso, nessun presidente preferirebbe retrocedere in Serie B solamente per prendere il paracadute, senza la certezza di tornare nella massima serie dopo una sola stagione. Il campionato cadetto è imprevedibile e non sempre la squadra maggiormente attrezzata dal punto di vista tecnico e d’esperienza riesce a raggiungere la promozione in Serie A. E il paracadute aiuta i club solamente al momento della retrocessione, non oltre.
Ma andiamo per ordine.
Cosa è il Paracadute della Serie A?
Iniziamo dalle basi. Il famoso paracadute della Serie A non è altro che un sostegno economico che viene garantito dalla Lega Calcio alle tre società retrocesse in Serie B. Una cifra che i tre club retrocessi incassano entro l’inizio della stagione di Serie B e che permette di evitare crack finanziari dovuti alla evidente e netta differenza di incassi tra la Serie A e la serie cadetta. Questo sostegno permette quindi ai club retrocessi di gestire meglio l’impatto (economico) con il nuovo campionato.
Prima di parlare delle cifre garantite dal paracadute, mi sembra corretto farti capire quanto pesa economicamente la retrocessione dalla Serie A alla Serie B. Prendendo come esempio il Cagliari, la differenza di incassi – solo considerando i diritti televisivi – tra i due campionati, prendendo in considerazioni le stagione 2021-22 e 22-23 è di circa 30 milioni di euro. Senza considerare sponsor e altre voci varie.
Le cifre del Paracadute della Serie A
La Lega Calcio toglie ogni anni un massimo di 60 milioni di euro dai diritti televisivi della Serie A per il sostegno economico alle tre società retrocesse tramite, appunto, il celebre Paracadute. Non tutti i club però incassano la stessa cifra: quest’ultima dipende dal numero di anni disputati in Serie A in un periodo di tempo prestabilito. Il tutto è stato così diviso in tre fasce.
- La Fascia A è quella dedicata alle squadre neopromosse che hanno subìto l’immediata retrocessione in Serie B dopo una sola stagione. A questi club viene garantito il sostegno economico di 10 milioni di euro.
- La Fascia B invece è dedicata alle squadre che hanno disputato almeno due delle ultime tre stagioni in Serie A, anche non consecutive. Questi club incasseranno 15 milioni di euro.
- La Fascia C infine è dedicata alle squadre che hanno disputato almeno tre delle ultime quattro stagioni in Serie A, anche non consecutive. Per queste società viene messo a disposizione un sostegno economico di 25 milioni di euro.
Queste cifre vengono incassate entro l’inizio della stagione successiva alla retrocessione. Il 40% viene garantito il giorno successivo all’ultima partita di campionato che ha portato alla retrocessione, il restante 60% viene pagato entro due settimane dalla prima partita ufficiale della nuova stagione (in Serie B).
Ci sono dei casi limite?
Come avrai notato, se la Lega Calcio mette a disposizione un massimo di 60 milioni di euro, potrebbero esserci dei problemi se a retrocedere fossero tre squadre di Fascia C o anche due squadre di Fascia C e una di Fascia B. Verrebbe superata la cifra massima stabilita.
In questi casi la Lega Calcio mette a disposizione i 60 milioni di euro, proporzionando le quote per ciascun club (se tutte e tre società sono di Fascia C, verrebbero garantiti 20 milioni a testa, per esempio). Se la quota da versare invece fosse inferiore ai 60 milioni, la cifra rimanente verrebbe messa da parte.